Tintorie: tra negozi differenze di prezzo fino al 700%. La nostra inchiesta | Altroconsumo

2022-07-23 04:16:50 By : Ms. Sophie Hu

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I listini delle lavanderie della stessa città, e perfino della stessa zona, possono contenere prezzi profondamente diversi. Lo rivela la nostra inchiesta in 146 lavanderie, in nove capoluoghi, da Nord a Sud. Non sbagliare indirizzo significa garantirsi importanti risparmi. 

Tintorie gioiellerie? Non è vero che insieme ai vestiti ti ripuliscono anche il portafogli. Basta sfruttare la concorrenza, che tra le lavanderie è accesissima. Le differenze di listino tra le diverse tintorie di una stessa città, e perfino dello stesso quartiere, possono essere stellari. Per farsi lavare e stirare una camicia il prezzo può variare del 500%, mentre per un completo giacca e pantalone più del 700%. È quanto emerge dalla nostra inchiesta nel corso della quale abbiamo visitato 146 lavanderie di nove città (Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino), rilevando - sia direttamente dal listino esposto sia chiedendo agli esercenti - i prezzi relativi a quattro prestazioni tra le più comuni: lavaggio ad acqua e stiratura di una camicia di cotone; la sola stiratura della camicia; lavaggio a secco e stiratura di un completo giacca e pantalone; lavaggio a secco del piumone matrimoniale. Per avere più termini di confronto abbiamo coperto le tintorie delle diverse aree di ogni città, dal centro alle zone semicentrali, dalle periferie ai centri commerciali.

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Partiamo dallo zoccolo duro dell’attività di una lavanderia: il servizio camicie. Di uso quotidiano e difficile da stirare, la camicia è un capo che volentieri si consegna alle cure della tintoria. Da parte sua il tintore sa che un prezzo concorrenziale su questa voce gli consentirà con tutta probabilità di accaparrarsi la manutenzione di altri capi, ben più redditizi.

Forse è questo il motivo per cui i prezzi più bassi da noi rilevati sono abbastanza allineati: in sei città su nove per lavare e stirare una camicia ci chiedono 2 euro. Questo non significa che le variazioni di prezzo nella stessa città siano esigue. A Milano si registra uno scostamento percentuale iperbolico (500%): in una lavanderia del centro città il servizio è prezzato a 12 euro. Non si pensi però che si debba andare in periferia o in un centro commerciale per trovare una tariffa accettabile: sempre in centro, si trova anche a 2 euro e mezzo.

Altre città con notevoli differenze percentuali tra prezzo minimo e massimo sono Cagliari (250%), Firenze (233%) e Torino (216%). Colpa degli esercizi del centro? Non esattamente. In alcune lavanderie della periferia di Roma, Napoli, Palermo e Cagliari i prezzi per lavaggio e stiro della camicia possono essere maggiori di quelli massimi rilevati nel cuore dell’Urbe.

Se sganciamo i prezzi dalle città, lo scostamento massimo rilevato per questo servizio è del 532%: dal minimo di 1,90 euro a Torino ai 12 euro a Milano.

Più contenute, ma comunque importanti, le variazioni di prezzo per la sola stiratura della camicia, soluzione prediletta da chi ha un cattivo rapporto con il ferro da stiro, ma vuole risparmiare. Padova si distingue in negativo con un prezzo massimo di 6 euro (in zona semicentrale). Tutt’altro che economico anche il prezzo minimo, 1,90 euro, praticato in un centro commerciale poco fuori Padova. Il prezzo in assoluto più popolare, 1 euro, lo troviamo invece sul listino di una lavanderia del centro di Napoli. Del resto, nel capoluogo campano per la stiratura della camicia non si va mai oltre i 2 euro. Al contrario a Firenze non si scende mai sotto i 2,50 euro; addirittura in periferia le quattro lavanderie visitate partono da almeno 3 euro, mentre il prezzo più alto rilevato non è in centro città, ma in una zona semicentrale (5 euro).

Guardando all’intero campione, tra il minimo registrato a Napoli e il massimo rilevato a Padova c’è una differenza percentuale del 500%.

Il lavaggio a secco e la stiratura del completo giacca e pantalone è il servizio di lavanderia per il quale abbiamo registrato scostamenti di prezzo maggiori sia all’interno di una stessa città sia tra una città e l’altra. Mediamente per far lavare e stirare un tailleur si spendono 10,60 euro. Ma tra il prezzo minimo, trovato sul listino di una lavanderia in centro a Napoli (4 euro), e quello massimo, dichiarato da un tintore in centro a Milano (40 euro), passa una differenza del 900%. È Milano la città in cui si rischia il salasso maggiore, se si sbaglia indirizzo, dal momento che si va da un minimo di 4,90 euro a un massimo di 40, vale a dire una differenza del 716%. Seguono a ruota Firenze (400%) e Torino (307%). Guardando al prezzo e non alle differenze percentuali, la città più economica per questo servizio risulta essere Napoli, mentre le più care sono Firenze, Milano e Padova.

Se invece guardiamo alle differenze legate alla dislocazione dei negozi, fatta eccezione per Napoli e Palermo, i prezzi più bassi li incontriamo nelle tintorie presenti nei centri commerciali.

Quasi impossibile da lavare in una lavatrice domestica, il piumone matrimoniale va portato giocoforza in tintoria. Tra i quattro servizi selezionati per la nostra inchiesta, è quello con il prezzo più alto: si spendono in media quasi 19 euro. La lavanderia più conveniente, l’unica che lava a secco il piumone a meno di 10 euro, si trova a Torino, in una zona periferica. La città più cara è Milano, non solo perché si spende mediamente di più (oltre 23 euro), ma anche perché è qui che incontriamo l’esercizio con il prezzo più alto: 50 euro.

Tra le tintorie di una stessa città è a Firenze che si registrano le variazioni di prezzo maggiori (246%), e cioè da 13 a 45 euro. Le città più convenienti sono Napoli, Roma e Torino, nelle quali mediamente si spende circa 16 euro. Cagliari, Milano e Padova sono le città con un prezzo medio superiore ai 20 euro. Curiosità: a Bari tutte e quindici le lavanderie da noi visitate - in qualunque zona della città e perfino nei centri commerciali - avano il piumone allo stesso prezzo, 17 euro. Una strana coincidenza.

Poiché, tranne in quest’ultimo caso, la variabilità dei prezzi praticati dalle lavanderie è altissima, la lezione che si ricava dai risultati della nostra inchiesta è che spesso è sufficiente fare due passi in più, anche solo nel proprio quartiere, per garantirsi importanti risparmi. Soprattutto se i capi da far lavare e stirare non hanno bisogno di un trattamento particolare.

Quando consegni i tuoi indumenti alla cura di una tintoria, ricordati sempre di indicare le macchie e la loro natura.

Se dopo il trattamento la macchia è rimasta, puoi chiedere un nuovo lavaggio, senza alcun addebito. Se il capo viene smarrito hai diritto al risarcimento in base al valore e all’anzianità del capo (va dimostrato quanto è costato, con lo scontrino o con altra prova). Se invece il capo è stato rovinato, chiedi il risarcimento del danno:

Se ti accorgi del danno al momento del ritiro, fallo notare subito al tintore. Il risarcimento va chiesto inviando entro 8 giorni una raccomandata A/R, in cui siano specificate caratteristiche e valore del capo. Invece c’è un anno di tempo per avviare un’azione legale. In caso di controversia, è possibile trovare un accordo chiedendo la mediazione della Camera di Commercio.

Se l’etichetta riporta indicazioni scorrette sulla composizione del capo e/o sulle modalità di lavaggio, e queste portano all’esecuzione di un trattamento sbagliato, la lavanderia non risponde del danno eventualmente causato. Alcune sentenze hanno dato ragione ai tintori. In questo caso le probabilità di andare incontro a una controversia legale aumentano, perché solo una perizia tecnica può appurare se il tintore dice il vero oppure sta accampando scuse per non riconoscere il proprio errore. Se il capo ha meno di due anni e l’etichetta è effettivamente sbagliata, puoi far valere la garanzia legale, rivolgendoti al negozio in cui è stato acquistato.

I capi d’abbigliamento composti da diversi tessuti, con elementi in pelle e scritte o decorazioni applicate possono riservare brutte sorprese in fase di lavaggio. Meglio saperlo.

Per rimuovere alcuni tipi di macchie non è sempre necessario il ricorso alla tintoria. Scopri qui i rimedi della nonna efficaci.

Gli indumenti delicati, in lana o in seta, non vanno lavati con un normale detersivo per lavatrice. Abbiamo messo alla prova i detersivi delicati.

Scopri i risultati del test 

Come lavare i capi di cashmere? Se l’etichetta non indica il lavaggio a secco, puoi lavarli in acqua. Il nostro video tutorial. 

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