Olivia Newton-John (73 anni), l’indimenticabile Sandy di Grease, è ora una stella nella leggenda del cinema. Tutti hanno conosciuto il suo percorso di lotta contro la malattia, per 30 anni, accompagnato da un’ottima dose di ironia: “Le voci sulla mia imminente morte sono state davvero esagerate. In realtà sto alla grande”, ripeteva continuamente, anche dopo la reunion del 2019 con John Travolta, al Coral Sky Amphitheatre di Palm Beach in Florita con gli attori protagonisti del cast.
Anno 1978. Quando cominciarono le riprese del musical Olivia Newton-John aveva 30 anni, più grande del personaggio Sandy, abilmente trasformato grazie ai costumi e agli adattamenti rispetto agli stili americani del dopoguerra.
Ma anche sul finale della pellicola le leggende si sono sprecate nei decenni a seguire. Apparentemente, gli ultimi minuti ci mostrarono il mutamento della giovane Sandy: da brava ragazza acqua e sapone, a rocker di ferro. Con un Danny Zuko da sciupafemmine (Travolta dallo sguardo magnetico con l’onda cotonata in testa) a innamorato cotto ai piedi di quello che resta della giovane e ingenua ragazza australiana di origine scandinava.
In realtà, il finale di quello che passerà alla storia come il classico dei musical, nasconde una macabra teoria che cambierebbe il significato di tutto il film. Nel marzo 2022 il sito Sreenrant ha rispolverato la teoria della morte che sarebbe svelata da una frase di Summer Night, il primo numero musicale di Grease, secondo cui la scena finale di Grease rappresenterebbe la semplice accettazione della morte. Sandy sarebbe morta già all’inizio del film. Lo svolgimento della trama sarebbe una fantasia partorita dalla mente traumatizzata di Danny incapace di salvarle la vita.
Stasera sarà l’occasione per riguardalo con occhi diversi, infatti la televisione italiana renderà omaggio alla star riproponendo il film cult degli anni Settanta. Oggi, 9 agosto 2022, Mediaset dedica all’attrice la prima serata di Italia1 mandando in onda Grease alle 21.18, al posto di Battiti Live.
Grease è mistero e leggenda. Come misteriosi sono gli incassi dell’opera. Il film commedia diretto da Randal Kleiser è certamente la pellicola musicale di maggior successo ambientata negli anni ’50. A oggi, il contatore ufficiale degli incassi in tutto il mondo è vicino ai 400 milioni di dollari (394.955.690 dollari, per la precisione), a fronte di un budget di appena 6 milioni di dollari, piazzandosi al primo posto nella classifica dei film più visti di quella stagione sia negli Stati Uniti sia in Italia dove ha totalizzato 8 miliardi di lire (rivalutato: circa 18 milioni di euro).
Per non parlare di tutto il merchandising che ne seguì: t-shirt, stili di moda, accessori, dischi, oggetti di culto, diritti d’autore e royalties, e ancora videocassette negli anni a seguire. Si stima così un indotto che avrebbe superato il miliardo di dollari. Nacque così lo stile Grease che aveva dei connotati tipici dello stile Happy Days, la serie tv sitcom americana più popolare in assoluto. Uno stile che ammiccava all’American lifestyle (l’intramontabile ma irraggiungibile sogno Americano, American dream).
Il film (una nomination al Premio Oscar per la canzone Hopelessly Devoted to You) ha portato fortuna alla Newton-John, cresciuta come talentuosa cantante già all’età di 14 anni. Ancora adolescente è comparsa in programmi radiofonici e televisivi australiani locali. Come cantante e cantautrice ha vinto quattro Grammy Awards per successi come “Let Me Be There” e “I Honestly Love You” e ha venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.
Secondo alcune riviste americane avrebbe accumulato, in totale, un patrimonio netto di 40 milioni di dollari.
Conoscendo la sagacia e l’ironia dell’attrice, siamo sicuri che se un giorno dovesse ricontrare Travolta, lei, masticando la gomma e come se nulla fosse accaduto, o come se il tempo non avesse sbiadito i ricordi, gli sussurrerebbe all’orecchio: “Dimmi tutto cocco!”.
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