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Data pubblicazione: 05/09/2022 Categoria: News - Autore: Edoardo Zanini
Quando ci mettiamo in viaggio è importante essere a conoscenza e preparati per i rischi che possiamo incorrere lungo il percorso. Sono molte le malattie che, per quanto rare in Italia, sono tristemente diffuse in diverse parti del mondo, ma possiamo spesso proteggerci con pochi, semplici accorgimenti che, una volta diventati abitudini, riducono sensibilmente la probabilità di ammalarsi in vacanza. Dalla malaria, all’encefalite da zecca, alla malattia del sonno, sono molte le malattie trasmesse dalle punture di insetti di tutte le forme e i tipi. Fortunatamente, abbiamo a disposizione molti strumenti per evitare di essere colpiti, assicurandoci che l’insetto non abbia neanche l’occasione di pungerci. È il caso di repellenti e pesticidi, potenti alleati, ma quali sono le regole per utilizzarli al meglio?
Lo scopo dell’insetticida è l’eliminazione degli insetti, risolvendo il problema alla radice. La sua composizione è studiata per essere tossica per il bersaglio, con molecole che vanno a colpire il suo sistema nervoso.
Gli insetticidi hanno due principali vantaggi. Da un lato c’è la possibilità di prevenire la trasmissione di malattie come la malaria, il tifo, la malattia del sonno, la febbre gialla e altre trasmesse dagli insetti, e dall’altro la tutela della produzione agricola, che consente di assicurare la sopravvivenza di un ragguardevole numero di individui.
Il DDT è senz’altro l’insetticida più efficace, più conosciuto e più diffuso. Il principale merito è quello di aver consentito di debellare la malaria in varie zone del mondo, come in Europa e Nord America, ma anche di aver permesso ad alcune zone del mondo, dove per altro è usato tutt’ora, di sopravvivere anche alla fame per il suo utilizzo nelle pratiche agricole. Ma l’uso massiccio e le sue note proprietà di accumularsi nel comparto ambientale e nei tessuti ricchi di lipidi hanno condotto le Autorità di alcuni paesi a bandirne l’uso poiché, sebbene non risulti essere tossico per la specie umana, sembra avere effetti dannosi per le forme di vita anfibie, specialmente negli stati larvali, oltre ad accumularsi nei pesci e in altre specie acquatiche.
Un repellente è una qualsiasi sostanza o miscela chimica in grado di allontanare determinate categorie di animali. Tipicamente, si basa sull’impiego di sostanze che gli animali sono abituati a evitare nel loro habitat (perché, per esempio, indicano la presenza di pericoli, come nel caso dell’urina dei predatori in molte prede), ma alcuni prodotti sintetici possono impiegare anche sostanze irritanti che infastidiscono l’animale. L’effetto finale è quello di prodotti che ostacolano gli insetti nel raggiungimento della cute senza però uccidere l’interessato.
È importante durante un soggiorno in zona a rischio scegliere con cura il repellente adatto al contesto in cui ci si trova. Tutti producono un odore sgradevole per gli insetti, ma i prodotti sintetici, con principi attivi come Icaridina e DEET non sono percepibili dagli esseri. Alcune essenze naturali, come citronella, geranio, eucalipto, basilico, sono invece riconoscibili anche da noi e possono causare fastidio.
Per difendersi dalle zanzare delle zone tropicali è necessario che la concentrazione di principio attivo, sia superiore ai comuni repellenti. È consigliato acquistare repellenti a concentrazioni superiori al 50% ed è possibile applicarli sulla cute ogni 6-8 ore.
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