Cambio di stagione? Consigli utili per la cura dei vostri abiti - Palermomania.it

2022-08-20 05:02:50 By : Ms. Florence Liu

Società - Arte - Cultura

Cambio di stagione A primavera e in autunno scatta l’operazione-guardaroba: è il momento di riporre gli abiti della stagione appena trascorsa, e recuperare quelli più adatti al nuovo clima. Prima di mettere via gli indumenti per un lungo periodo, è bene allacciare i bottoni, chiudere le cerniere e possibilmente imbastire le pieghe delle gonne: in questo modo i capi non si deformeranno. Naturalmente, devono essere riposti puliti.

Appendere gli abiti è un’arte Gli indumenti non prenderanno brutte pieghe, se si osserveranno poche semplici regole nel riporli. Gli altri indumenti vanno appesi su delle grucce larghe quanto le spalle dell’abito che sostengono. Per evitare che questo scivoli, si possono fissare alle estremità della gruccia dei pezzettini di gomma. Infine, meglio scegliere grucce di legno per i capi più pesanti ed evitare quelle di ferro.

Cravatte e cinture Trovare subito la cravatta desiderata appena aperto l’armadio, sarà più facile collocando un’asticella o un cordoncino sulla parte interna dell’anta, appendendovi le cravatte tutte in fila. Per le cinture, invece, si possono fissare dei piccoli ganci, sempre all’interno della porta dell’armadio, oppure sulla parete. Le cinte verranno appese per la fibbia, ed il guardaroba avrà sempre un aspetto ordinato.

Recuperare spazio nell’armadio Nell’armadio non c’è più posto, gli abiti sono stipati, e anche ritrovarli è diventata un’impresa difficile. Una buona soluzione è quella di fissare un’asta al di sotto (o al di sopra) di quella che già si trova nell’armadio, così da poter disporre gli indumenti su due file. È sempre bene ricordare, però, che i capi di maglieria non vanno mai appesi, ma piegati e sistemati in cassetti e ripiani.

Un armadio profumato Per armadi sempre profumati, arance e limoni sono quel che ci vuole: basta avvolgerli in un tovagliolo di carta, unendo, in pari quantità, polvere di cannella e di giaggiolo. Anche la lavanda lascia un piacevole profumo, e oltretutto respinge le odiate tarme. Ma il consiglio più prezioso contro i cattivi odori, resta quello di far prendere aria spesso agli armadi, spalancando le ante e aprendo le finestre.

Aceto e cherosene per i casi più difficili Per eliminare le macchie di sudore dagli indumenti, si mettano a bagno nell’acqua tiepida, alla quale sarà stato precedentemente aggiunto un po’ di aceto. Le macchie di catrame, invece, spariranno con facilità se verranno prima sciolte con il cherosene. In quest’ultimo caso, tuttavia, si raccomanda la massima cautela: se il tessuto stinge, si potrebbero avere brutte sorprese. All’aperto con cautela Asciugare il bucato all’aperto è sempre la soluzione migliore, ma purtroppo gli inconvenienti non mancano: talvolta, ad esempio, il sole tende a stingere gli indumenti colorati. Per non correre rischi, niente di più semplice che appenderli al rovescio. Se invece si vuole evitare che gli abiti gelino per il freddo, basterà aggiungere al risciacquo due o tre pugni di sale grosso da cucina. Amido di riso Per avere una biancheria sempre perfetta, al posto dell’amido si può utilizzare un appretto fatto in casa. Lasciar cuocere un cucchiaio di riso in circa mezzo litro d’acqua, poi filtrare il liquido e spruzzarlo su indumenti, asciugamani o altri capi di biancheria. Oltre ad essere ecologico, questo preparato domestico è estremamente facile da realizzare e si mantiene per almeno due o tre giorni. Antimuffa naturali Un armadio o un mobile inutilizzato da tempo, come ad esempio quello della casa per le vacanze, può prendere un brutto odore di muffa, che rischierebbe di impregnare anche i vestiti. La soluzione è a portata di mano: basta lasciare sul fondo dei chiodi di garofano posti all’interno di una scatolina lasciata scoperta. In alternativa, anche uno o due cucchiai di caffè macinato sortiranno lo stesso effetto. Attenzione con il ferro da stiro! In molti casi è meglio non poggiare il ferro direttamente sui tessuti. Ad esempio, il velluto a costine va stirato appoggiandovi sopra un altro scampolo di velluto, per evitare l’“effetto lucido”. Per lo stesso motivo, gli indumenti neri vanno protetti con un panno scuro, meglio se inumidito con aceto rosso. Attenzione con la seta: usare un foglio di carta velina e tenere bassa la temperatura. Candeggina: istruzioni per l’uso Si può usare la candeggina soprattutto per eliminare le piccole macchie su capi di lino o cotone, mentre è preferibile evitarla su lana, seta e tessuti dai colori forti. Mettere un pezzuola sotto la macchia e poi tamponare con un’altra pezza imbevuta in una soluzione di acqua fredda e candeggina (2 cucchiai per 800 ml). Si consiglia di testare la resistenza del colore facendo una prova su un piccolo angolo. Colli e polsini sempre puliti A volte lo sporco di colli e polsini non vuole saperne di sparire, nemmeno dopo il lavaggio. Per sconfiggerlo, si può passare del gesso bianco sulla parte da ripulire, e vi si può lasciare fino a che l’unto o le macchie non siano state totalmente assorbite. In alternativa, tagliare a metà un limone, strofinarlo sul tessuto, poi mettere a bagno l’abito per un’ora. Infine, procedere al lavaggio. Colori brillanti con la crusca Un preparato di bellezza per i capi colorati, specialmente delicati e di lana, si otterrà facendo bollire due pugni di crusca, avvolta in un telo, in un pentolone di circa due litri d’acqua. Dopo dieci minuti di bollitura, spegnere il fuoco e far raffreddare, lasciando a bagno i capi per circa due ore, poi sciacquare abbondantemente con acqua fredda. I colori risulteranno più brillanti che mai. Come nuovo, con la pioggia Il golf di lana ha perso il suo bel colore, appare spento e poco brillante. Invece di rassegnarsi e riporlo tra gli indumenti che non piacciono più, si può provare a lavarlo... con la pioggia! Raccogliere una bacinella d’acqua piovana, immergervi il golf e lasciarlo a bagno per circa un’ora, aggiungendo anche qualche cucchiaio di aceto bianco. Il colore tornerà brillante come una volta. Eliminare le bruciature Chissà a cosa stavamo pensando mentre l’abito bruciava sotto il ferro da stiro! Purtroppo ormai è fatta, non resta che darsi da fare per rimediare al danno. Togliere la vittima (l’abito) dalla tavola e stenderlo su un ripiano, poi versare acqua ossigenata sulla bruciatura e asciugare al sole. Anche una zolletta di zucchero da strofinare sulla parte rovinata può essere un pratico ed efficace rimedio. Guerra alle tarme Se tarme e tignole hanno invaso gli armadi, c’è una valida alternativa alla naftalina, che lascia sugli abiti un odore non certo gradevole. Si possono collocare nel guardaroba delle collane di castagne d’India, oppure delle arance con chiodi di garofano conficcati. Gli indumenti si impregneranno di un’essenza piacevole e naturale, e gli indesiderati ospiti abbandoneranno il nostro armadio. Il corredo della nonna Per conservare i pizzi antichi, tovaglie, tende o centri di particolare valore, si può utilizzare una carta blu, che li proteggerà dai pericoli della luce. Naturalmente si dovrà fare particolare attenzione a ricoprire i capi per intero, senza lasciare alcuna fessura. La massima cautela va adoperata nello scegliere la carta, che non deve assolutamente lasciare il colore sui pizzi. Meglio al sole Anche se gli apparecchi asciugabiancheria sono inevitabili per chi non ha lo spazio adatto a sistemare uno stendino all’aperto, tuttavia asciugare il bucato al sole è sempre il sistema migliore, perché i capi mantengono l’umidità necessaria per essere stirati agevolmente. Si consiglia di utilizzare stendibiancheria con fili di plastica e non di metallo, per evitare che gli abiti possano macchiarsi di ruggine. Pensiamo ai più piccoli Non potendo utilizzare la candeggina per lavare gli indumenti dei bambini o la loro biancheria, è utile ricorrere, per fare comunque un efficace candeggio, al sapone di Marsiglia. Farne bollire alcuni pezzi in una pentola, immergervi gli abiti precedentemente insaponati e lasciar bollire anch’essi per circa 15 minuti. A questo punto, sciacquare abbondantemente e far asciugare al sole. Pizzi e centrini sempre perfetti È il momento di lavare il nostro centrino preferito, oppure quel pizzo antico a cui teniamo tanto. Immergiamolo prima in una bacinella d’acqua, in cui sia stato sciolto molto zucchero. Stendiamolo poi, senza sciacquarlo, su un piano, meglio se inclinato e lasciamolo asciugare. Procediamo poi alla stiratura, facendo attenzione a proteggere il tessuto con un telo e a mantenere bassa la temperatura del ferro. Salvare il golf infeltrito Un lavaggio sbagliato ha infeltrito e rimpicciolito un golf di lana? Si può correre ai ripari facendo bollire per tre minuti, a fuoco lentissimo, il golf in una grossa pentola d’acqua, in cui sia stato versato un bicchiere abbondante di balsamo per capelli. Far raffreddare fino e che l’acqua non sia diventata tiepida, poi sciacquare sempre con acqua tiepida e... ammirare il risultato! Se il velluto sbiadisce I colori del velluto, ormai è noto, tendono a sbiadire, specialmente quelli più accesi. Ed è un vero peccato, perché la giacca o i pantaloni che ci piacevano tanto non sembrano più gli stessi. Per prevenire l’insorgenza del “pallore” sui nostri capi preferiti, si possono immergere, quando sono ancora nuovi, in un bagno di acqua fredda e aceto. Si consiglia, inoltre, di ripetere l’operazione di tanto in tanto. Se la naftalina si fa sentire Abbiamo riposto gli abiti per un lungo periodo, magari per un’intera stagione, proteggendoli dalle tarme con la naftalina. Se questa ha lasciato il suo odore sgradevole, che ora ristagna nell’armadio, si può preparare una soluzione di alcol e limone, miscelati in pari quantità. Con una bottiglia provvista di valvola spray, si può spruzzare il liquido all’interno del mobile e l’odore di naftalina scomparirà. Spazzolare con la spugna Gli abiti vanno assolutamente ripuliti da macchie superficiali, tracce di polvere o peluzzi prima di essere riposti nell’armadio, affinché siano sempre in perfetto ordine e pronti per essere indossati. Se la spazzola è ormai vecchia ed indurita, e rischia di rovinare o logorare i tessuti, può essere sostituita con una spugna bagnata e ben strizzata, da passare più volte sugli indumenti. Staccare una gomma americana Una gomma da masticare appiccicata al vestito! Sembra strano, eppure può succedere, specialmente ai più giovani, che hanno l’abitudine di sedersi su muretti e gradini all’aperto. Per eliminarla, un buon metodo è quello di mettere l’abito nel freezer, fino a che la gomma non geli, e poi toglierla staccandone un pezzetto alla volta. Per farla gelare, vi si può anche mettere sopra un cubetto di ghiaccio. Trattamenti speciali per la pelle I capi in pelle vanno puliti tenendo sempre conto della natura del pellame. Se si tratta di daino, ad esempio, prima di procedere è sempre meglio eliminare la polvere spazzolando bene, mentre per le macchie si può usare, in mancanza di un prodotto specifico, una carta vetrata molto sottile. Il vitello va ammorbidito con acqua e latte ben amalgamati, e la pelle di coccodrillo va lucidata con un panno morbido. Tutto in valigia Qualche consiglio per chi si mette in viaggio: abbottonare gli abiti e sistemarli in valigia a faccia in giù, per evitare che sgualciscano. Mettere in fondo gli oggetti rigidi, l’abbigliamento ingualcibile, poi gli abiti pesanti e, a seguire, la maglieria. Sopra si dispongano i golf leggeri e le gonne, ed infine magliette e camicie più delicate. Riempire i buchi con calze e biancheria, e coprire tutto con carta velina o panno. Un ammorbidente per i jeans Infilare i jeans appena lavati non è certo il massimo del piacere, e questo è un fatto risaputo. Meno noto è che esiste un ammorbidente potentissimo, adatto per tutti i capi, ma soprattutto indicato per rendere i jeans confortevoli e piacevoli da indossare, anche se freschi di bucato. Quale? Il sale grosso da cucina, che deve essere sciolto nell’acqua calda in cui verranno immersi i pantaloni. Un inconsueto detersivo Nessuno avrebbe mai immaginato che l’acqua dei legumi potesse trasformarsi in un detersivo pratico, ecologico e a buon mercato. Eppure è proprio così: l’acqua degli spinaci è particolarmente efficace per la lana nera, mentre quella della pasta è indicata per i tessuti delicati di lana e per la seta. Il bucato risulterà più pulito che mai, e il rispetto dell’ambiente è garantito. Provare per credere! Un lavaggio speciale per la seta È inutile negarlo, un capo di seta è sempre un piacere da vedere e da indossare. Ma non bisogna dimenticare di trattarlo con cura. Per mantenere la seta sempre lucente, si consiglia di lasciarla a bagno in una miscela di acqua e succo di limone, dopo averla lavata con acqua e sapone. Invece, per evitare che i lavaggi frequenti finiscano per ingiallirla, basta aggiungere all’acqua poche gocce di ammoniaca.

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